Fabrizio De Andrè

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Fila la lana

(Fabrizio De Andrè)
(Da una canzone popolare francese del xv secolo)

Nella guerra di Valois
il Signor di Vly è morto
se sia stato un prode eroe
non si sa, non è ancor certo.
Ma la dama abbandonata
lamentando la sua morte
per mill'anni e forse ancora
piangerà la triste sorte.
Fila la lana, fila i tuoi giorni
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d'amore
apri le pagine al suo dolore.
Son tornati a cento e a mille
i guerrieri di Valois,
son tornati alle famiglie,
ai palazzi e alle città.
Ma la dama abbandonata
non ritroverà il suo amore
e il gran ceppo nel camino
non varrà a scaldarle il cuore.
Fila la lana, fila i tuoi giorni
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d'amore
apri le pagine al suo dolore.
Cavalieri che in battaglia
ignorate la paura,
stretta sia la vostra maglia,
ben temprata l'armatura.
Al nemico che vi assalta
siate presti a dar risposta,
perché dietro a quelle mura
vi s'attende senza sosta.
Fila la lana, fila i tuoi giorni
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d'amore
apri le pagine al suo dolore.